...Un viaggio indietro nel tempo alla scoperta del Carthamus tinctorius...
Appartenente alla famiglia dei cardi, il cartamo inizia il suo viaggio in Oriente come pianta tintorea; popolarmente chiamato zafferanone, dai suoi petali si estraggono due colori: il giallo e il pregiato cremisi utilizzati per la tintura di tessuti e, nella cosmetica naturale, per colorare ciprie e belletti.
Dell’uso di questa pianta abbiamo testimonianze antiche che vanno dal Medioevo, all’India, alla medicina tradizionale tibetana che cita un tè speciale, lo Tsheringma, fatto da petali di cartamo e da una corteccia della famiglia della cannella utile alla depurazione del fegato e alla digestione.
E dal fiore ai suoi semi prosegue il viaggio...
I semi di Cartamo sono tra i più ricchi di sostanze oleose; dalla loro spremitura se ne estrae un olio ricco e prezioso in sostanze benefiche sia per il nostro organismo che per la nostra pelle.
Un concentrato di omega 6, acido oleico, vitamine C e K e acidi grassi lo rendono un valido trattamento per tutte quelle pelli che hanno bisogno di essere nutrite in modo leggero, infatti, la sua particolare composizione in acidi grassi, lo rende poco unto ma al tempo stesso un ottimo idratante.
Idratazione, quindi, sua caratteristica principale che accompagna la delicatezza e la leggerezza adatte a trattare anche pelli sensibili e arrossate.
Inoltre la sua media densità lo vede adatto anche alla pelle grassa ed untuosa.
Grazie a tutte queste caratteristiche, ayurvedicamente parlando, lo vedrei come buon olio tridoshico per la cura del viso.
Il cartamo che ho avuto modo di conoscere ed utilzzare in questi giorni nel laboratorio FATTIAMANO, è un olio vegetale vergine da prima pressione, fatta naturalmente a freddo per preservare tutte le sue qualità organolettiche.
Dal colore giallo zafferano e dal profumo e sapore simile ai semi della zucca, è un olio che brilla…è luce color dell’oro!!!
E mi colpisce la sua “non” untuosità, la sua infinita leggerezza…qualche goccia sulla pelle, un lieve massaggio ed è fatta! assorbe e trasforma in velluto :-)
E da qui sono partita…
credit: Valentina Ayurvedica – Shanti Priya Lab